Monte Navegna
Il Monte Navegna è posizionato tra i due laghi del Salto e del Turano e dalla sua vetta più alta di 1.508 metri slm si può godere di un magnifico punto panoramico dal quale si possono ammirare le più importanti catene montuose dell’Appennini Centrale, come il Velino e il Gran Sasso.
PERCORSO per raggiungere il Monte Navegna
Ci sono 2 possibilità per raggiungere il Monte Navegna: da Castel di Tora o da Ascrea.
DA ASCREA 4h30 circa per l’andata e 4h30 per il ritorno, difficoltà media, ecco il percorso segnalato da Gambeinspalla
Il sentiero inizia lungo la strada esattamente all’altezza del tornante dopo la piazza di San Rocca del paese. Ci sono evidenti i segni giallo-arancio sulla roccia), prosegue in lieve pendenza aggirando il colle e raggiunge una biforcazione (902 m) alla quale si va dritti seguendo i segni.
Poco dopo il sentiero inizia a costeggiare da destra il Fosso di Valloppio alternando tratti di bosco con tratti più scoperti, devia verso sinistra e più avanti attraversa agevolmente il fosso (1028 m) perdendo i segni per un piccolo tratto. Con una salita più ripida e assolata si arriva alla Fonte Le Forche (1140 m). Qui, oltre al fontanile, sulla destra si trova un’area picnic ben attrezzata. Sulla sinistra invece, il percorso prosegue subito sotto i due rifugi di pastori, con l’aggiunta di indicazioni rosse “V3”.
Dopo aver attraversato dei tratti più sassosi e con pochi alberi, il sentiero piega a destra e ad un tratto si scopre completamente il panorama verso il lago del Turano e il paese di Castel di Tora con il promontorio lacustre di Monte Antuni. A questo punto (1226 m), indicato da una freccia su una roccia, il sentiero devia a destra e sale in breve sulla sommità del Colle Nogaro (1288 m), da dove si gode un panorama sul lago ancora migliore.
Da qui si scende nel bosco costeggiando un lungo recinto, si esce di nuovo allo scoperto e ad un certo punto (1306 m) si devia in maniera ripida sulla sinistra (attenzione ai segni). Poco più su, in corrispondenza degli ultimi due alberi (1366 m), i segni terminano e si prosegue per tracce di sentiero sui pendii erbosi di Costa Cipolle, con a destra la vista sul lago e a sinistra un’altra recinzione a cui ci si avvicina sempre più man mano che si sale. Conviene attraversare il recinto il prima possibile, appena si trova un varco, e proseguire a vista per la vetta spoglia. La croce che contrassegna la cima è visibile solo quando ci si trova poco sotto.
Dalla vetta (1508 m) è possibile ammirare, oltre al panorama del Turano che ci ha accompagnati per tutta la salita, anche l’altro versante con il Lago del Salto.
Si riconoscono molte delle cime caratteristiche del Lazio e dell’Abruzzo. Si distinguono molto bene anche il Monte Soratte sul versante del Turano e più in lontananza il Gran Sasso sul versante del Salto.
RIENTRO AD ASCREA CON PERCORSO ALTERNATIVO Per il rientro, tornati alla Fonte Le Forche, si può prendere il percorso alternativo che permette di visitare i ruderi dell’antico insediamento di Mirandella. Immediatamente sotto l’area picnic di Fonte Le Forche, si prende il largo sentiero con l’indicazione per Mirandella, contrassegnato da paletti verdi con l’indicazione “V4”.
Dopo un po’ si arriva ad un cancello che immette in una zona recintata da cui si dipartono quattro sentieri più stretti. Percorrendo preferibilmente uno dei due sentieri centrali, dopo poco si giunge ai ruderi (30-40 minuti dalla Fonte Le Forche, 1171 m il punto più alto delle rovine).
Da Mirandella è preferibile tornare alla Fonte Le Forche e scendere ad Ascrea per la via seguita all’andata. Volendo è possibile, con una certa difficoltà dovuta alla vegetazione e alla quasi totale scomparsa del sentiero, rientrare ad Ascrea direttamente da Mirandella. In questo caso si scende dalle rovine in modo diretto in direzione del lago, si scavalca un recinto e subito dopo si incrocia (1020 m) e si riprende verso sinistra il sentiero segnato con i classici cartelli della “Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia”.
Dopo un tratto praticamente in piano, appena si avvista (1025 m) il paese di Paganico subito sotto, si lasciano i cartelli della riserva e si segue una traccia di sentiero che svolta a destra cominciando a scendere più decisamente verso un fontanile abbastanza visibile che può essere preso come riferimento. La traccia tende a perdersi e occorre farsi strada tra la vegetazione intricata per raggiungere il fontanile (943 m) dopo essere passati a fianco di una recinzione metallica. Da lì, scendendo ancora e seguendo altre tracce di sentiero che piegano verso sinistra, si raggiunge il sentiero fatto all’andata (810 m) e lo si prende verso sinistra. Dopo neanche dieci minuti si è di nuovo all’auto.