Cozze di acqua dolce
Sul lago del turano è presenta la cozza d’acqua dolce, più propriamente chiamata “Anodonta cygnea” un bivalve della famiglia dei Unionidae. La conchiglia ha una forma tipicamente ovale e allungata con dimensioni che possono variare e raggiungere in acquario anche i 20 cm.
Le cozze d’acqua dolce hanno colorazione della conchiglia è gialla-brunastra e si presenta abbastanza panciuta.
Attenzione non sono commestibili e non è consigliabile mangiarle.
Cozza d’acqua dolce come si riproducono
Si tratta di una specie che vive in corsi d’acqua lenti o addirittura stagnanti con preferenza di terreno fangoso dove si immerge creando dei sifoni durante le fasi di filtrazione dell’acqua e di respirazione. La cozze d’acqua dolce è un animale molto adattabile e altrettanto utile: è capace, se in salute, di filtrare quasi 40 litri di acqua l’ora.
Per riprodursi è importante una giusta temperatura quando entrambi i sessi espellono uova e sperma e dal loro incontro si origina una piccola larva. Questa trascorrerà molto tempo in superficie a contatto con le alghe, per cibarsi di microrganismi addensati nelle zone circostanti. Appena formata del tutto precipiterà sul fondo assumendo le caratteristiche degli esemplari adulti.
La loro presenza è stata riscontrata anche in alcuni laghi e sembra anche a discrete profondità.
Cozza d’acqua dolce dove si trova
Su Vikipedia sono riportati i laghi e fiumi dove è stata riscontrata la cozza d’acqua dolce.
- Lago Maggiore
- Lago del Salto in provincia di Rieti
- nel Lago di Endine in provincia di Bergamo.
- nel Tevere, anche nel tratto urbano a Roma
- Nell’Arno, rinvenuta nel tratto Figline e Incisa Valdarno – Firenze, in data 20/10/2019
- nel lago del Turano, dove nell’estate del 2017, a causa di una forte siccità e per l’abbassamento del livello, molti esemplari sono morti sulle rive.
- nell’alto corso del Volturno
- nel Trasimeno
- nel Nestore, affluente di destra del Tevere.
- lago di Lecco zona di Colico
- nella diga del Biferno (Molise)
Da notare che può essere confusa dai meno esperti con Anodonta anatina o altro unionide.
- diga di San Giuliano in Basilicata
- Diga del Liscione – Guardialfiera (CB)
- Canali di regolazione acquee nella Bonifica di Maccarese
(Copyright FOTO by Sandro D’Artibale)
Giovanni Mancini
Nato e cresciuto fino a 18 anni ad Ascrea, sono un ingegnere meccanico, pilota, giornalista appassionato da sempre di auto e motori. Seguo la direzione di newsauto.it e dei magazine Elaborare, Elaborare 4x4 da oltre 20 anni riferimento dei "car enthusiast". Mi piace la guida sportiva e l'enduro. Ho avuto la fortuna di disputare oltre 100 gare in pista, tra sprint ed endurance. Nell'anno 2004 ho conseguito il titolo di Campione Italiano nel (CIVT) Campionato Velocità Turismo con una Fiat Punto HGT. Tra le tante auto speciali provate: la Mazda 787B vincitrice della 24H di Le Mans nel 1991 e la Ferrari F1 (156-85) di Michele di Alboreto.